Da ich die Sache recht schön auf dem Papiere durch eine Zeichnung und Rechnung darstellen kann, und da ich wußte, um soundso viel Uhr trete der Mond unter der Sonne weg und die Erde schneide ein Stück seines kegelförmigen Schattens ab, welches dann wegen des Fortschreitens des Mondes in seiner Bahn und wegen der Achsendrehung der Erde einen schwarzen Streifen über ihre Kugel ziehe, was man dann an verschiedenen Orten zu verschiedenen Zeiten in der Art sieht, daß eine schwarze Scheibe in die Sonne zu rücken scheint, von ihr immer mehr und mehr wegnimmt, bis nur eine schmale Sichel übrigbleibt, und endlich auch die verschwindet – auf Erden wird es da immer finsterer und finsterer, bis wieder am andern Ende die Sonnensichel erscheint und wächst, und das Licht auf Erden nach und nach wieder zum vollen Tag anschwillt – dies alles wußte ich voraus, und zwar so gut, daß ich eine totale Sonnenfinsternis im voraus so treu beschreiben zu können vermeinte, als hätte ich sie bereits gesehen.
Die Sonnenfinsternis am 8. Juli 1842, Adalbert Stifter
https://www.projekt-gutenberg.org/stifter/sonnenfi/sonnenfi.html
Alla principale incontrata nella prima parte aggiungiamo ora una secondaria, nello specifico una avversativa introdotta da während – le congiunzioni coordinanti e subordinanti verranno evidenziate differentemente nel dizionario al fine della loro corretta collocazione – contenente una relativa al suo interno, cosicché la frase finale risulterà essere:
Der erste Mensch, Adam, wurde aus dem Staub der Erde gebildet, während der zweite Mensch, der Jesus Christus ist, vom Himmel kommt. (1. Korinther 15:47)
Entrambe, sia la frase relativa che la frase secondaria, sono delle subordinate, ma mentre la prima si riferisce ad un nome, la seconda è una frase che dipende da un’altra, comunque presentando sintatticamente in tedesco la stessa identica struttura, non ci si può sbagliare nella loro costruzione, cioè con il verbo in fondo.
Nella citazione scelta come incipit si susseguono subordinate a catena, in questo caso però manca la principale, ma lo trovo così poetico, come dire la faccia nascosta della luna, comunque questa “dimenticanza” succede perché per riprendere la metafora del/la nuotatore/trice di tedesco è come se ad ogni subordinata dovesse immergersi o “scendere di livello” per poi risalire – nel nostro caso scenderà di due livelli, prima in corrispondenza di während e poi di der, quindi risalirà al raggiungimento del verbo prima del secondo e poi anche del primo livello – per tutto questo tempo è come se si dovesse trattenere il respiro, alla fine diventa anche una questione di memoria ricordare quanto precedentemente detto, per cui la “regola” non scritta è quella di formare frasi corte con una o due subordinate al massimo oltre alla principale, già il verbo è preciso in tedesco.
Thomas Bernhard è un autore che gioca con questa costruzione a scatola cinese tipica della lingua tedesca inanellando subordinate su subordinate che si susseguono per pagine intere nelle sue opere in prosa, con l’intento di indurre un effetto di scompiglio mentale o disorientamento sul lettore, Verstörung (Perturbamento) è anche il titolo di un suo romanzo (da leggere ovviamente in tedesco per ricreare l’effetto di confusione mentale, smarrimento, spaesamento).
Subordinata significa “che sta sotto”, come con lo scorrevole di un regolo calcolatore, per costruire una relativa o una secondaria ci porteremo di una posizione in avanti, cosicché il punto di partenza diventerà la linea di Infl, ma ci riferiremo stavolta ad essa come “linea del dass” (quindi le due linee coincidono), o linea della subordinazione.
Con questa accortezza: se la frase comincia già con una subordinata, il punto di partenza della principale (seguente) sarà anch’esso scalato di uno, cioè sempre Infl/dass, è come se nella parte sporgente del regolo fosse scritto “e principale”, questo perché tutta la subordinata si comporta da soggetto.
Anche per le ottative si partirà da qui.
Idem per le imperative e interrogative, quest’ultime eventualmente precedute dal pronome interrogativo, come base di partenza lo si può collocare nell’area S, che è libera, anche se linguisticamente parlando, ciò non è corretto, malfunziona, eppur funziona.
Quindi, riepilogando, la principale se non segue una subordinata e le domande Wh- vanno costruite da S, la principale che segue una subordinata e tutti gli altri tipi di frase da Infl/dass: 5 posizioni da S e 4 da Infl/dass.
Un buon decalogo per costruire frasi ben formate in tedesco è di disporre gli elementi al loro interno secondo l’ordine dato dalla regola del TeKaMoLo, (quando presenti):
Te = Temporalangabe
Ka = Kausalangabe
Mo = Modalangabe
Lo = Lokalangabe
Chiamiamo Angaben le informazioni facoltative o aggiunti di tempo, causa, modo e luogo.
A questo punto possiamo dire che anche le frasi relative sono delle Angaben.
Se ci sono dei complementi, il caso dativo ha la precedenza sul caso accusativo, e questi verranno indentati nel modo seguente nella sequenza, essa costituisce un ordine non-marcato (“neutro”) degli elementi:
D A
Te Ka Mo Lo
Chiamiamo gli elementi obbligatori Ergänzungen o complementi.
Ciò dipende ovviamente anche dalla valenza del verbo, cioè dal numero di argomenti che seleziona, per es. il verbo ‘mettere’ obbligatoriamente richiede anche l’indicazione del luogo:
Ho messo il libro sul tavolo.
Altrimenti la frase diventa agrammaticale.
Chiamiamo genericamente tutti questi elementi “Oggetto” e nel dizionario li troviamo collocati nell’area centrale o Mittelfeld (O) racchiusi tra {}, come le palline nel pallottoliere.
A volte viene riportato tra [] anche il soggetto tipico per quel particolare significato, come abbiamo visto la sua posizione canonica nelle frasi principali è S per l’ordine non-marcato, ma è possibile estraporre sempre in area S anche un altro elemento contenuto in O, in questo caso mettendolo sotto focus o evidenziandolo, purché sia soltanto uno, mentre nel caso delle subordinate il soggetto rimarrà davanti agli altri elementi (prima posizione) all’interno di O nell’ordine non-marcato, ma tutto ciò comunque non è da prendere troppo rigidamente, dipende anche da come si inserisce la frase nel contesto, ecco per es. come comincia la celebre saga Der Rattenfänger von Hameln dei fratelli Grimm:
„Im Jahr 1284 ließ sich zu Hameln ein wunderlicher Mann sehen. Er hatte einen Rock von vielfarbigem, bunten Tuch an… “
https://www.hameln.de/de/der-rattenfaenger/die-rattenfaengersage/die-sage-nach-den-bruedern-grimm
La regola vorrebbe che il soggetto precedesse immediatamente o seguisse immediatamente il sich, nel caso invece di un soggetto-pronome personale, esso dovrebbe avere la precedenza assoluta anche sul sich, che è pure un pronome.
Quindi la sequenza all’interno dell’area Oggetto diventa:
[Spp/S] sich [S] T D K M A L
Se compaiono degli elementi fra [[…]] (doppie quadre), essi vanno estraposti a destra (area Verbo), se possibile anche in posizione S.
L’area a destra dell’area centrale è connotata +ge, mentre quella alla sua sinistra –ge, ciò vuol dire che i verbi lì contenuti formeranno, rispettivamente, il participio passato con o senza ge.
Al soggetto fra [] è assegnato di default il caso nominativo , mentre per l’oggetto fra {} e il sich il caso accusativo, ciò vuol dire che esso viene riportato solo se diversamente assegnato.
Per le preposizioni, si riporta il caso soltanto per le preposizioni che possono reggere sia il caso accusativo che il caso dativo, se questo è al dativo.
Abbiamo visto sopra während come congiunzione subordinante, che richiede il verbo in fondo, come preposizione während richiede invece la semplice “inversione” e regge il caso genitivo, ma può capitare di sentirlo anche al dativo.
Le espressioni all’interno dell’area Oggetto vengono riportate senza verbo, il neretto indica che l’espressione è da usarsi così com’è, per es.:
{aus dem Gleichgewicht}
il verbo, in questo caso kommen, viene omesso perché esso, come abbiamo visto, può seguire, ma anche precedere, l’espressione stessa.
Chiamiamo le parentesi, sia quadre sia doppie quadre che graffe, con il termine “connettori”.
Apriamo quindi il dizionario alla voce kommen, (la tabella è solo esemplificativa):

Per convenzione si usa il corsivo per il tedesco e il tondo per l’italiano.
Per ogni verbo vengono riportati gli usi (quando presenti) nell’ordine:
transitivo, intransitivo, riflessivo e impersonale, di questi solo il secondo, quello intransitivo, è espresso in forma estrinseca, cioè “vi/” seguito dall’indicazione dell’ausiliare selezionato, sein, “s” o haben, “h”.
La sottolineatura indica che a seguito della riforma ortografica tedesca, la parte separabile va staccata nella grafia dalla radice del verbo.
Tutte le frasi, principali e subordinate, funzionano in questo modo in tedesco, quindi non ci si può sbagliare nella loro costruzione, senza dimenticare che anche il tedesco ha un’anima.
Quali sono le caratteristiche dell’AddS, e perché usarlo?
Fa uso della grammatica valenziale;
Introietta la regola del Verb–Zweit (V2) sulla griglia frasale del tedesco (SVOV), esprimendo il verbo in forma fratta, la sintassi non viene dissociata dalla semantica, a livello inconscio tramite la ricerca del verbo in tale forma viene interiorizzata la regola del Verb–Zweit, si potrebbe dire l’unica regola sempre valida per il tedesco, inoltre tale forma aiuta a stabilire dove far cadere correttamente l’accento sul verbo, cioè se sulla radice per i verbi “- ge” (inseparabili) o sul prefisso per i verbi “+ ge” (separabili);
Può essere usato sia come costruttore frasale, per verificare la correttezza di una frase, che come dizionario tradizionale;
Non viene riportato il verbo dopo i connettori, in quanto il verbo li può anche precedere.
Di seguito un mio componimento scritto in occasione dell’eclissi totale di sole, Neunkirchen (Austria), 11 agosto 1999, al sovrapporsi dei due dischi si crea un abbassamento di temperatura che genera il sorgere di un vento, il cosiddetto “vento d’eclissi”, una esperienza emozionante:
Heute hat sich die Sonne
eine kurze Pause leisten wollen.
„Ich gehe morgens zu früh auf
und abends zu spät schlafen,“
hat sie sich vorgesagt.
So als sie hoch und glänzend mitten
am Himmel stand
hat sie uns einen Scherz gemacht,
und hat das Augenlid über ihr Auge
herabsinken lassen.
Dabei stieß sie nur einen Seufzer aus,
kurzen Atem des Lebens.
ad
Hier, unter Schwindenden, sei, im Reiche der Neige, sei ein klingendes Glas, das sich im Klang schon zerschlug.
R.M. Rilke; Siebenter und achter Vers aus dem XIII. Sonett; aus: Die Sonette an Orpheus, Zweiter Teil
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