SVOV

der Hauptmann: An den Alkalien und Säuren, die, obgleich einander entgegengesetzt und vielleicht eben deswegen, weil sie einander entgegengesetzt sind, sich am entschiedensten suchen und fassen, sich modifizieren und zusammen einen neuen Körper bilden, ist diese Verwandtschaft auffallend genug.

il Capitano: Negli alcali e negli acidi, che, quantunque fra loro opposti e forse proprio in virtù del fatto, che fra loro sono opposti, nel modo più risoluto si cercano e afferrano, si modificano e insieme formano un nuovo corpo, questa affinità è assai sorprendente.

J.W. Goethe, Die Wahlverwandtschaften, Le affinità elettive

Tedesco, lingua SVO o SOV? SVOV

Testo e traduzioni di Andrea Dotto

Il tedesco, come in generale le lingue germaniche se si eccettua l’inglese, presenta come abbiamo visto il fenomeno noto col nome di Verb Zweit o Verb Second (V2), per cui il verbo flesso in una frase principale va a collocarsi obbligatoriamente in seconda posizione nota come Infl, preceduto da un solo costituente, sia esso il soggetto o un altro costituente ancora, pena l’agrammaticalità frasale.

Nell’ambito della tipologia linguistica si è soliti suddividere le lingue a seconda dell’ordine generale che assumono gli elementi S (soggetto) O (oggetto) e V (verbo) all’interno della frase principale, per cui avremo le seguenti combinazioni possibili: SOV, SVO, OSV, OVS, VSO e VOS.1

La proprietà del V2 andrà quindi ad interagire con l’ordine basico degli elementi nella frase principale, come si comporterà dunque il tedesco all’interno dello scenario tipologico appena illustrato?
Come una cartina di tornasole, che a seconda del pH della frase, si colorerà differentemente, mostrando ora l’ordine SVO se il pH è “basico” – frase principale -, ora l’ordine SOV se il pH è “alcalino” – frase subordinata.
Vediamo con degli esempi:

1 Die Sonne | durchbricht | die Wolken.
Il sole | squarcia | le nuvole.
S | V2 = V | O

In questo caso tedesco e italiano, che però dà la possibilità di anteporre al verbo più di un costituente (l’italiano infatti non è lingua V2), presentano una struttura omomorfa, vale a dire SVO.

Consideriamo adesso quest’altro esempio, che forma “coppia minima” sintattica e semantica con (1):

2 Die Sonne | bricht | (durch die Wolken) | durch.
Il sole | spunta | (attraverso le nuvole) | ###.
S | V2 | O | V1

V = V2 + V1

Il fuoco verbale in tedesco risulta in questo caso sdoppiato, immaginiamolo come un fascio di luce che viene spezzato da un “Oggetto” che si frappone nel suo percorso, ma che poi, ad una certa distanza, superatolo, si ricongiunge per una nota proprietà della luce, che circonda l’ombra proiettata dall’Oggetto. Ciò si verifica sia quando quest’ultimo sia “visibile” (espresso) che “invisibile” (inespresso).

Il fuoco verbale risulta sdoppiato anche nel caso in cui in Infl compaia un verbo ausiliare, l’unico vincolo imposto dalla regola del V2 è infatti che il verbo flesso occupi obbligatoriamente la seconda posizione frasale subito dopo il primo costituente, ma non pone restrizioni sul tipo di verbo, che può essere un ausiliare o un qualsiasi altro verbo:

3 Die Sonne ist durch die Wolken durchgebrochen.
‘Il sole è spuntato attraverso le nuvole.’

Nelle grammatiche tradizionali per descrivere la situazione “caotica” che si viene a verificare nella frase principale si ricorre a una serie di casi e sottocasi per specificare la posizione del verbo, ma il meccanismo di riempimento dello stesso all’interno della “provetta” verbale V2…(V1) rimane il medesimo, ossia cominciando da V2 che è il verbo flesso (una sola posizione/colonnina di sinistra) e poi aggiungendo di volta in volta se presenti i rimanenti elementi verbali nella colonnina graduata di destra V1, che quindi può rimanere anche vuota.
Ecco per es. come si esprime Mittner relativamente a tedesco e olandese:

nelle proposizioni principali, quando il complesso sintattico del predicato può essere comunque scomposto in due parti morfologicamente più o meno indipendenti (ausiliare e participio o infinito, verbo finito e infinito che ne completa il senso, verbo composto e particella divisibile, copula e predicato nominale, verbo finito e complemento che ne completa comunque il senso, verbo e negazione riferita al verbo) il membro che determina il verbo finito occupa l’ultimo posto.2

Pertanto, ipotizzare per il tedesco, anche solo limitandosi alla frase principale, un ordine basico SVO si rivela inadeguato/insoddisfacente.

Finora abbiamo considerato soltanto le frasi principali, qual è invece la situazione per quanto riguarda le frasi secondarie?
Premesso che nelle secondarie non esiste il vincolo del V2, la struttura in questo caso è solo SOV, ossia nelle subordinate il verbo occupa sempre l’ultimo posto.
In alcuni casi tuttavia il verbo può opzionalmente risalire in seconda posizione, ad es. in presenza di un cosiddetto verbo “ponte”, cioè di un verbo del dire, del pensare e del credere, come sagen, hoffen, glauben, wünschen, behaupten ecc.:

4a Viele moderne Chemiker glauben, dass die stärkste Säure der Welt Carboran ist.3
4b Viele moderne Chemiker glauben, die stärkste Säure der Welt ist Carboran.4
‘Molti chimici moderni credono che l’acido più forte sia il carborano.’

Sebbene la posizione canonica sia quella con il verbo alla fine (4a) come possibilità esiste anche la variante con il verbo “al centro” (4b); la provetta verbale per la secondaria sarà in questo caso speculare a quella vista per la principale: (V2)…V1.

D’altro canto esistono anche frasi principali che presentano la struttura di una secondaria:
5 daß mir das nicht früher aufgefallen ist!5
‘che non lo avessi notato prima!, che non me ne fossi accorto prima!’

Quindi, sia che si consideri per il tedesco una struttura “basica” SVO corrispondentemente all’ordine degli elementi nella frase principale – come assume la grammatica tradizionale -, oppure “alcalina” SOV corrispondentemente all’ordine degli elementi nella frase secondaria – come assume la grammatica generativa:

Il tedesco e l’olandese sono considerate lingue SVO nella tipologia convenzionale e SOV per quanto riguarda la grammatica generativa6

si dovrà dare conto nell’uno e nell’altro caso rispettivamente della discesa e della risalita del verbo per giustificare la sua presenza nella frase secondaria e principale che ne deriva, per cui sarebbe come guardare di volta in volta ora l’una ora l’altra faccia della stessa medaglia, ma girandola perdendone di vista l’altra.
Sia per la principale che per la subordinata assumerò quindi la seguente griglia frasale: SVOV.

Da sind die Chemiker viel galanter, sagte Eduard; sie gesellen ein viertes dazu, damit keines leer ausgehe.

Charlotte: … und wer spielt nicht gern mit Ähnlichkeiten?

A tal riguardo i chimici sono molto più galanti, disse Eduard; ne uniscono un quarto [elemento], di modo che nessuno rimanga spaiato.

Charlotte: … e chi non gioca volentieri con le somiglianze?

J.W. Goethe, Die Wahlverwandtschaften, Le affinità elettive

Bibliografia:
1 URL: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tipologia_linguistica
2 Mittner, L., La lingua tedesca e lo spirito dell’antica poesia germanica, Firenze, Sansoni, 1942, p. 170.
3 URL: http://behealthiers.com/de/posts/1616
4 URL: https://de.erch2014.com/zdorove/127308-kakaya-ona-samaya-silnaya-kislota.html
5 Verb Second Phenomena in Germanic Languages, a cura di H. Haider e M. Prinzhorn, Dordrecht, Foris Publications, 1985, p. 50.
6 URL: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Soggetto_Oggetto_Verbo

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